In attesa di Dronitaly 2018, sul sito Mirumir è stata recentemente pubblicata un'intervista a Nicola Nizzoli, presidente ASSORPAS.
La riportiamo integralmente.


Presidente Nizzoli, quali ritiene gli obiettivi prioritari in cui impegnare l’associazione nei prossimi mesi per consentire lo sviluppo dell’industria dei droni (terrestri, acquatici e aerei)?

Vi è la forte necessità di operare parallelamente su più fronti, dal momento che ASSORPAS rappresenta tutta la filiera. Il Consiglio Direttivo ha deliberato infatti una strategia legata da un lato ad una maggiore collaborazione attiva con gli enti pubblici del settore (ENAC ed ENAV) proponendosi come collettore tra i nostri associati e il mondo delle istituzioni e dall'altro coinvolgendo la grande industria come cliente dei servizi svolti con i SAPR, informandoli sulle opportunità e gli sviluppi applicativi in continua evoluzione.

Quali azioni intraprenderà per far crescere e rafforzare l’associazione?

Interazione con tutti i membri della filiera e aumento della base sociale per rafforzare la capacità di rappresentanza ai tavoli istituzionali. Interazione con i nostri collegamenti esteri sia europei che globali al fine di continuare, con ruolo di attori principali, quell'importante processo di internazionalizzazione che sta affrontando il nostro settore.

Sono 68 le aziende che aderiscono ad ASSORPAS. Tra fusioni, accorpamenti, chiusure quante ne sono rimaste del nucleo originario? Qual è il cambiamento più evidente che emerge dall'analisi degli aderenti?

Pochissime, anche se va detto che alcune, come conseguenza del loro naturale percorso di crescita, hanno modificato la ragione sociale o si sono unite ad altre creando nuovi soggetti. Esaminando la tipologia dei soci possiamo dire che ASSORPAS rimane attrattiva per le imprese con alto livello di specializzazione e, dovendo fare un confronto con la base associativa del primo anno di vita (2013), direi che questa tendenza si è rafforzata. Un altro dato da mettere in risalto riguarda il campo di attività dei soci. I produttori di APR (inizialmente la componente più numerosa) sono nettamente diminuiti, gli operatori sono diventati il gruppo più rilevante e sono anche cresciute le aziende che offrono servizi alla filiera (formazione e consulenza) ma non solo, da quest’anno ASSORPAS ha iniziato a raccogliere richieste di interesse anche da parte di aziende che offrono tipologie di servizi di natura diversa e da aziende che intendono beneficiare dei servizi a valore aggiunto dei SAPR, leggendo in ASSORPAS il naturale catalizzatore delle eccellenze del settore.

I quasi 4.000 “operatori riconosciuti” sono concentrati nell’Italia Centrale e nel Nord, quali possono essere gli elementi che frenano la crescita nelle altre quattro macro-aree in cui avete suddiviso l’Italia?

Il ritardo è dovuto in parte alle esigenze legate ai servizi industriali che ovviamente sono concentrati maggiormente nell’Italia Centrale e del Nord, in parte al fatto che è soltanto da poco che possiamo parlare di un nuovo scenario operativo in cui la grande industria, il comparto agricolo, quello dell’energia e le istituzioni stanno accelerando il processo di utilizzo dei SAPR per alcune tipologie di servizi, consentendo così al settore una nuova fase di crescita. Mi sembra importante rilevare anche che oggi assistiamo (e ritengo assisteremo) ad una crescita decisamente più robusta rispetto al passato: i SAPR sono stati accettati socialmente e la loro utilità comincia ad essere chiara anche ai decisori.

Esistono le condizioni economiche e aggregative che possono far nascere uno o più “distretti produttivi dei droni”?

Perché no. L’Italia è sicuramente il paese oggi, all’interno della UE, ad avere un Regolamento di settore che definisce vari aspetti tra cui alcuni procedimenti per ottenere importanti certificazioni sui mezzi da parte dei produttori. Il mercato dei servizi sarà sicuramente un ottimo acceleratore per vedere nel prossimo futuro un aumento della produzione su territorio nazionale. E’ nelle intenzioni di ASSORPAS creare i presupposti per lo sviluppo di nuove iniziative aggregative tra i Soci.

Complessivamente il peso specifico del settore sta crescendo, sta crescendo anche la consapevolezza che droni non significa solo riprese. Cosa occorre per far conoscere meglio a manager, ingegneri, agronomi, imprenditori… i vantaggi economici, di affidabilità dei dati che si ottengono utilizzando i software installati sui droni?

Non è cosa facile ma in questo sicuramente bisogna sfruttare la scia positiva che possono dare le grandi aziende le quali dovrebbero affidarsi sempre più ad operatori riconosciuti e di professionalità acclarata. Quando una società importante inizia un percorso di utilizzo dei SAPR – per esempio in attività di rilievo e/o diagnostica – mi aspetto che intuisca immediatamente il grande potenziale in termini di accuratezza dei dati, risparmio economico e in molti casi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Sarà compito dei manager della PMI seguire con maggiore attenzione lo sviluppo di questa tipologia di servizi e di clienti. C’è inoltre un altro aspetto molto importante da considerare, la crescente quantità di dati da elaborare con le necessarie competenze professionali: le aziende di analisi ed elaborazione dati saranno determinanti nel prossimo futuro.

Pensate che un rapporto più stretto con i centri studi e le aree dell’innovazione di Confindustria possa contribuire a una maggiore conoscenza delle macchine che operano senza la presenza dell’uomo?

ASSORPAS è presente in Confindustria e sta progettando tavole rotonde, meeting, seminari di informazione e di formazione sul settore che rappresentiamo. Iniziative come DRONE IT BETTER – voglio sottolineare l’importanza dell’ultimo evento pochi giorni fa a Pescara che ha richiamato quasi 500 persone tra convegno e workshop formativi – sono un ottimo strumento per formare e informare sul territorio chi vuole avvicinarsi al nostro mondo, sia in veste attiva che come fruitore dei servizi.

L’uso dei droni si va estendendo, gli impieghi sono sempre più numerosi, cosa può frenare lo sviluppo delle aziende italiane e la possibilità di guardare al mercato europeo e oltre?

Noi crediamo che il mercato europeo sia una grande opportunità. Non ci preoccupa la sfida e la competizione con altri colleghi dei paesi membri. Quello che ci preoccupa è la mancanza di regole comuni che non ci mettano in condizione di una competizione alla pari. Ma personalmente credo che l’Italia abbia già oggi tutte le carte in regola per competere sul mercato europeo e non solo.

I droni sono una importante innovazione bisognosa di continui aggiornamenti (sensori, materiali…), quale apporto danno le Università allo sviluppo tecnico e applicativo?

Noi crediamo che le Università e i Centri di Ricerca possano dare un apporto determinante al settore, aiutandoci a definire i corretti parametri tecnici e procedurali delle nostre attività. Questi soggetti detengono un know-how che le imprese non sono in grado di sviluppare autonomamente e quindi il tema del trasferimento tecnologico, sebbene non proprio giovanissimo, conserva la sua validità. Vorrei anche ricordare che per loro l’adesione ad ASSORPAS è gratuita. Questo perché desideriamo inserire il mondo della ricerca nella nostra comunità e creare continue occasioni di reciproca contaminazione. Certo le Università a volte si fanno loro stesse impresa e con le start-up accademiche mettono in piedi organizzazioni che un privato avrebbe difficoltà a realizzare. Ma va bene, purché sia una situazione limitata nel tempo.


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